Siete ancora capaci di sognare?
Immaginate una piccola cittadina tra le montagne. Immaginate di attraversarne la via principale e sentire il profumo di brioche appena sfornate dalla pasticceria Torte e Dolci Mille Tipi di Berto Vanigliato, ascoltare le note provenire dal negozio di musica Non Ti Scordar di Serafina Chiavedisol, oppure di aver voglia di cercare qualcosa da leggere alla biblioteca Ad Ognuno Il Suo Libro di Titti Voltapagina. Se vi venisse in mente di raggiungere Dreamville, lo fareste senz’altro per realizzare un sogno: sì, perché si dice che lì si realizzino i sogni. Ora immaginate di avere una dozzina di anni e di essere molto curiosi, di abitare a Dreamville da sempre, di far parte di un gruppetto chiamato Club dei Quattro e di notare alcune stranezze accadere in città, che vi porterebbero sicuramente a indagare. Pensate a quanto potrebbe essere avventuroso scoprire di un’associazione segreta che i sogni e i sognatori li protegge davvero e da molto, moltissimo tempo. Tutto questo è quello che succede ad Agnese, Leo, Pietro e Giulia e che li porterà a scoprire antichi misteri e ad affrontare le Forze Oscure che minacciano la città.
Tutto questo troverete in Dreamville e la festa d’autunno di Elisa Pirino, in e-book e cartaceo da lunedì 1° marzo.
Chi è Elisa?
Che domanda difficile! Sono una persona in costante divenire, che ha necessità di intraprendere nuove avventure e nuovi percorsi per non annoiarsi mai. Ho sempre la sensazione di avere moltissimo da fare, da imparare, da donare e questo moto interiore mi anima nel profondo da sempre. Sono anche una persona concreta, che sa perdersi nella fantasia ma che ama piantare i piedi ben saldi a terra quando è necessario. Non è semplice starmi accanto ma chi ci riesce può contare sulla mia totale presenza.
Come ti sei avvicinata alla scrittura?
Scrivo da sempre, fin da bambina. Ho iniziato scrivendo il mio primo diario a otto anni e non ho mai smesso. Per molto tempo la scrittura è stata “cosa personale”, un momento solo mio per affrontare le sfide quotidiane. Ho sempre sognato di essere scrittrice non solo per me stessa, ma anche per un pubblico più ampio; è stato necessario un bel po’ di tempo perché trovassi il coraggio di affrontare la mia passione seriamente e aprirmi ai lettori.
Quali sono i tuoi generi preferiti, da scrittrice e da lettrice?
Per quanto riguarda il mio lato da scrittrice, amo la letteratura per ragazzi perché mi consente di viaggiare con la fantasia e dare libero spazio alla mia immaginazione. Per quanto riguarda, invece, il mio essere lettrice, sono appassionata di letture femministe (la mia autrice contemporanea preferita è Chimamanda Ngozi Adichie), di biografie (vi consiglio di immergervi in quella di Michelle Obama, per citarne una tra molte) e di libri dedicati alla cinofilia.
Come è nata l’idea per Dreamville e la festa d’autunno?
L’idea per Dreamville e la festa d’autunno è nata a poco a poco ed è partita con la stesura di alcuni racconti. Non sapevo ancora dove mi avrebbero portato, ma fin dalle prime stesure ho provato affetto per i personaggi che via via si andavano delineando e per questo fantastico luogo, Dreamville, in cui probabilmente molti di noi vorrebbero vivere. Questo libro è frutto di numerosi tentativi, pagine “strappate” e capitoli completamente cestinati. La versione che iniziava ad avvicinarsi a quella definitiva è frutto di una trasferta negli USA con mio marito: il potermi dedicare esclusivamente alla scrittura in un paese straniero, lontano dalla quotidianità, mi ha consentito di lasciarmi andare totalmente alla fantasia.
Agnese, Leo, Pietro e Giulia sono bambini speciali. Ce li vuoi brevemente presentare?
So che è palesemente folle, ma per me questi quattro ragazzini è come se fossero reali! Sono svegli, volenterosi, dai buoni sentimenti e dalle passioni genuine: la loro curiosità e la loro voglia di conoscere il mondo li porta a vivere avventure che non avrebbero mai immaginato di intraprendere; la loro amicizia è il fulcro di tutta la loro forza. Io sono affezionatissima a questi quattro personaggi e credo fermamente che anche i lettori possano appassionarsi al loro essere straordinariamente unici.
Esiste una Dreamville nella tua realtà?
È inutile negare che Dreamville si ispiri al paese delle vacanze della mia infanzia, che è anche quello in cui vivo attualmente: chi lo conosce, troverà moltissime analogie. Nonostante il rimando a un luogo esistente, credo che Dreamville possa esistere in ogni luogo da potersi chiamare “casa”, dove ci si sente inclusi, apprezzati, ben voluti.
C’è un messaggio che vuoi trasmettere con questo racconto?
Io sono una sognatrice, da sempre e sempre lo sarò. La scrittura di questo libro per me rappresentava un sogno e il poterlo vedere pubblicato ne è la realizzazione: quale modo migliore di far divenire un sogno realtà se non quello di parlare proprio di sogni? Con questo romanzo vorrei rivolgermi ai piccoli ma, ancor di più, ai grandi per far loro comprendere che non è mai troppo tardi, che i sogni, se curati con perseveranza e costanza, si possono realizzare, davvero!
Abbiamo ancora bisogno di sogni e di sognatori?
Sì, sì e ancora sì! Forse più di prima, forse in maniera ancora più ostinata!
Non mi stancherò mai di credere nei sogni e lodare il coraggio dei sognatori. Credo che le imprese più importanti della vita di ciascuno di noi siano guidate dai desideri e dal credere che ci sia sempre qualcosa da realizzare, un obiettivo da raggiungere, un sogno degno di attenzione e di costanza.
Qual è il tuo sogno in questo momento?
Non mi accontento mai di un sogno alla volta, io butto tutto in mezzo, generalmente contemporaneamente, per poi trovarmi a dovermi destreggiare in svariate situazioni… ma che meraviglia!
Il mio sogno, in questo momento, è non smettere di sognare, mai
Dreamville e la festa d’autunno è un inno all’amicizia, all’unità e alla condivisione. Perché non si è mai troppo grandi per sognare, e nemmeno troppo piccoli per avere grandi sogni.
Un ringraziamento particolare va anche a Vera Bocciardo per la bellissima copertina!
Intervista a cura di Annalisa Panesi