Un tuffo nel mistero con E.C. Cann e “L’inganno del serpente”

Esce oggi, 23 marzo, L’inganno del serpente, il romanzo d’esordio di E.C. Cann.

Isabel è una giovane e ricca giornalista americana con la passione per l’occulto. Un giorno incappa nel mistero del mosaico della Cattedrale di Otranto: esso rappresenta diverse scene tratte dalla cristianità ma contiene allo stesso tempo elementi della tradizione orientale: i chakra. Grazie al contatto con un professore italiano, arriva ad Otranto, accompagnata dal fidanzato Steve, stretto collaboratore del padre. Dopo l’incontro con il professore, tutto sembra crollare: qualcuno vuole metterlo a tacere nascondendo il grande segreto del mosaico e Steve viene rapito. Una Isabel sconvolta inizia un percorso verso la verità con l’aiuto di Matteo, un impiegato del Centro Turistico della cittadina pugliese, e due agenti dell’FBI in incognito. Tra filastrocche e chakra, toccando i principali luoghi turistici della città e dei dintorni, man mano emergono nuovi elementi. La figura del serpente, vista negativamente dalla sola religione cristiana, è in realtà molto di più. In contemporanea, un nuovo virus letale si sta spargendo per la piccola cittadina, rendendo la ricerca ancora più difficoltosa. C’è una strana organizzazione, la Snaken, dietro la diffusione del virus? Chi ha rapito Steve? Cosa c’entra il padre di Isabel con il virus? Cosa nasconde il mosaico della Cattedrale?
Tra domande incalzanti e colpi di scena, E.C. Cann ci trasporta in un lungo viaggio alla scoperta di misteri nascosti e verità difficili da accettare, dove niente è come sembra e nessuno è immune da segreti.

Conosciamo meglio l’autore e il libro!

Chi è E.C. Cann, scrittore e lettore?

Ecco! Mi aspettavo questa domanda e un po’, devo ammetterlo, la temevo. Dico la temevo perché a differenza di molti altri autori mi sento uno scrittore un po’ atipico. In moltissimi sentono questa vocazione, questa chiamata alla scrittura già da piccoli, e raccontano di aver scritto storielle e racconti diffusi tra i parenti. Per me invece non è stato così. L’unica cosa che scrivevo da piccolo erano pensieri personali di quando in quando. Ma avevo parecchia fantasia, inventavo storie assurde in pochi secondi nella mia testa. Ma restavano appunto lì, dentro la mia mente, inesplorate. Mi sono dedicato a tutt’altro e ho studiato Economia Aziendale, insomma, una cosa molto poco creativa. Ma poi la vita fa il suo corso e ti porta in direzioni insperate. Ho sempre amato leggere e immergermi in storie fantastiche e misteriose. Mi piaceva l’idea di essere sfidata dallo scrittore nello scoprire in anticipo le mosse dei suoi personaggi. La lettura mi appassionava e mi faceva dimenticare i momenti no, permettendomi al contempo di riflettere su temi importanti. Così a un certo punto, quando mi sono ritrovato a chiedermi se la mia vita stesse andando nella giusta direzione si è formata dentro di me la domanda: e se cominciassi a scrivere parlando di ciò che per me è importante e appassionando gli altri lettori a mia volta? Così è nato E.C. Cann. Da allora non ho mai smesso di scrivere e vedo nella scrittura uno strumento potente, quasi una sacra medicina. Da quando scrivo sento di aver dato un senso più profondo alla mia vita.

Cosa rappresenta per te la scrittura?

Direi che in parte ho già risposto sopra. Per me la scrittura è un mezzo per parlare di ciò che mi sta a cuore e per raccontare le mie idee sulla vita e sul mondo. Con il mio romanzo spero di divertire il pubblico, appassionarlo e far dimenticare per un attimo qualsiasi problema al di fuori delle pagine scritte. Do alla scrittura un grande valore in quanto credo che ogni scritto permetta al lettore di aprire la mente e viaggiare verso nuove dimensioni. Insomma, la persona che finisce il libro non è più quella che lo ha iniziato! Io stesso mi sono sentito migliorato da ogni libro letto. A volte basta un piccolo dettaglio, una frase che ricorderai per sempre, per cambiarti.
Per quel che riguarda lo scrivere invece, trovo mi dia una grande sensazione di pace. Spesso è come se le mie dita iniziassero ad andare da sole e i personaggi delle mie storie a prendere vita al di là del mio controllo. Quando alla fine ritrovo dei personaggi ‘reali’, quasi mi chiedo come siano stati creati. È come se fossero sempre esistiti e io li abbia semplicemente tirati fuori. È un processo magico questo. 

Come nasce L’inganno del serpente?

L’inganno del serpente nasce dal mio desiderio di mettere nero su bianco il mio amore per l’esoterismo e la simbologia. Ho sentito dentro di me questa spinta a ribaltare visioni della vita socialmente accettate ma non più funzionanti per mostrare punti di vista diversi sulla religione e la spiritualità. Ma non volevo farlo tramite un noioso trattato, bensì appassionando e catturando l’attenzione del lettore con una storia avvincente e ricca di colpi di scena. In fondo, cosa c’è di meglio del divertimento per far riflettere e imparare qualcosa di nuovo?

Hai parlato di religione e spiritualità; ti consideri una persona religiosa? Spirituale?

Spirituale sì, religioso non molto. Sono una di quelle persone che da tempo ha iniziato a vedere nelle interpretazioni dei dogmi più dei limiti che delle opportunità. Credo fortemente che l’uomo sia molto più di quanto sia stato portato a credere da millenni e quest’idea mi ha spinto, tra le altre, a scrivere questa storia… e spero tutte le altre. La spiritualità invece è diversa dalla religione, offre una visione più ampia, dona forza e libertà.

Passiamo al personaggio principale. Isabel è una donna all’apparenza fragile, ma che scopre di avere una forza immensa dentro di sé. Parlaci un po’ di lei.

Isabel è un personaggio che racchiude in qualche modo le caratteristiche di molte donne: da una parte troviamo la forza, la caparbietà e il bisogno di dimostrare qualcosa a se stessa; dall’altra il dolore e le insicurezze date da un passato difficile e da relazioni sterili. Nel crearla mi sono rifatto in parte a persone reali, amiche care e conoscenti che mi hanno ispirato grazie alle loro storie e al loro vissuto. A ben pensarci, in quanti posso vantare un passato davvero esclusivamente felice? Ogni ferita, ogni dolore lascia dentro di noi una cicatrice che ci porta a plasmarci in una determinata maniera, piuttosto che in un’altra. Anche per Isabel è stato così: non sarebbe stata la stessa senza i suoi traumi, le bugie del passato e le sue mancanze. Ma proprio questi le hanno dato la forza di ricercare la verità a ogni costo.

L’inganno del serpente ha anche dei solidi riferimenti storici e geografici. Quali e perché li hai scelti?

La storia si sviluppa essenzialmente nella Otranto dei giorni nostri, sebbene una piccola parte della storia si svolga a New York. La scelta del luogo è stata un segno del destino: amo la Puglia e sono molto legato ad essa da diversi anni. Ho più volte visitato la Cattedrale di Otranto e il suo bellissimo e misterioso mosaico. È stato per caso che ho letto degli articoli sulla sua simbologia e sui possibili significati nascosti. Da lì ho iniziato le mie ricerche che sono durate più di un anno e che mi hanno condotto verso ipotesi così affascinanti e vicine al mio sentire da dover essere condivise. I ritorni al passato sono stati quasi un obbligo (seppur un obbligo piacevole!): sentivo dentro di me il bisogno di narrare le vicende di Pantaleone, l’eclettico monaco creatore del Mosaico. L’aggiunta degli elementi statunitensi invece va oltre il desiderio di dare al romanzo un tocco internazionale, ma serve a mio avviso a donare più credibilità a una parte secondaria del romanzo, centrata sull’azienda farmaceutica Healthy Pharma.

Il tuo è un libro un po’ labirintico, pieno di colpi di scena, di cambi di prospettiva. Qual è stata la difficoltà maggiore che hai trovato nel tessere una trama così ricca?

Eh sì, è stato un romanzo a tratti difficile da gestire. La parte più complessa è stata il rimettere insieme tutti i fili della storia e chiudere tutte le domande aperte. Se si pensa che ho aperto domande fino a poche decine di pagine dalla fine della storia, si può ben capire quanto sia stato complesso far tornare tutto al proprio posto. Un altro aspetto impegnativo ma appassionante ha riguardato il raccontare senza dire troppo, portando il lettore a percepire e immaginare fatti e situazioni non detti del tutto per poter mantenere il mistero fino alla fine. Non so se sono davvero riuscito nello scopo: solo i lettori potranno confermare!

Hai altri progetti in cantiere?

Sì, non mi fermo mai. Da più di un anno sono alle prese con il mio nuovo romanzo. Il mistero rimane l’elemento centrale, così come porterò con me il mio caro personaggio principale, Isabel. La storia però sarà completamente diversa, più basata sulla vita di tutti i giorni, forse. Ma non voglio dire di più. Preferisco mantenere il segreto.

L’inganno del serpente è disponibile da oggi in tutti gli store online in edizione digitale.

Un ringraziamento speciale a Tatiana S. Meloni per l’editing di copertina.

Intervista a cura di Annalisa Panesi