Linguaggio chiaro e limpido, capacità di commuovere e semplicità contraddistinguono gli scritti di Rita Bini. Semplicità che è leggerezza, come la definisce e raccomanda a chi scrive Italo Calvino nelle sue Lezioni americane. Leggerezza che non è superficialità, ma saper “planare sulle cose dall’alto”, senza eccessi.
Molte sue pagine sono liriche, ricche di descrizioni e paesaggi vivi e cullate sull’onda dei ricordi. Coglie con finezza la poesia delle piccole cose, degli affetti, dei sogni e delle speranze.
Rita Bini si emoziona e sa emozionare il lettore, trasmette pietas, ad esempio davanti alla sofferenza di malati giovani (si vedano le pagine di Les feuilles mortes e dell’Astronave di Anna) o agli orrori di tutte le guerre (Il rosso dei papaveri o Se questo è un uomo). Tuttavia non scivola mai nel sentimentalismo, nelle frasi a effetto, nell’orrido. Gusto e misura sono la sua cifra.
Abbiamo bisogno di pagine come queste per continuare a vivere, non avendo paura di emozionarci e guardando il mondo che ci circonda con i suoi occhi.
Rita Bini è nata a Domodossola il 30 aprile 1944. Residente a Sestri Levante dal 1949 e poi a Lavagna dal 1978, è sposata con due figli e tre nipotini. Laureata in Letterature straniere, è stata insegnante di scuola media, ora in pensione.